sabato 17 febbraio 2018

AUTOBIOGRAFIA: PROGETTARE e SCRIVERE

DALLA TRAMA ALLA SCENEGGIATURA

FASE 1 - scelgo il ricordo

La TRAMA
- ai tempi delle elementari;
- siamo a casa, in camera nostra (mia e di Francesco)
- un amico di mio fratello mi prende in giro, mi dice :"Sei uno spermatozoo!";
- io non conosco la parola, mi offendo per il tono di voce, più che per la frase che non capisco;
- mi sento a disagio, mi sento tonta e ingenua: lui e Francesco ridono di me;
- babbo si sta riposando e mi chiama perché gli porti il caffè;
- Francesco e il suo amico si raccomandano che io non dica nulla a babbo;
- io vado da babbo e gli chiedo di spiegarmi cosa è uno spermatozoo;
- babbo mi spiega che è un semino per fare i bambini, poi mi chiede perché voglio saperlo;
- gli racconto cosa è successo
- lui si arrabbia con Francesco e il suo amico e gli dice di non prendermi in giro
- torno in camera sorridendo;

FASE 2 - identifico il seme (il dettaglio significativo, il momento emozionante)

Seme
- quando torno in camera, Francesco mi guarda male, mentre io sono estremamente soddisfatta perché babbo, con la sua brontolata, ha messo in ordine il mio mondo. Io mi sono sentita protetta e, come sempre, dalla parte giusta.


FASE 3 - Progetto la struttura del racconto (la SCENEGGIATURA)

mescolerò DIALOGHI - AZIONE - DESCRIZIONE - PENSIERI/SENTIMENTI

TITOLO (qui metterò il tema: la mia soddisfazione)

  1. incipit con dialogo: due ragazzi grandi ridono di me
  2. descrivo i due ragazzi: sono mio fratello e il suo amico;
  3. descrivo la camera
  4. descrivo il mio imbarazzo
  5. tipiche scene di pomeriggi in cui Francesco invita i suoi amici e io mi eclisso
  6. a un certo punto vado in camera grande a portare il caffè a babbo
  7. vendetta, tremenda vendetta: dico tutto a babbo che mi difende! (seme e culmine della storia)
  8. conclusione con pensieri e sentimenti: non deve essere stato facile per Francesco essere il mio fratello maggiore e sopportare che a me, la più lagnosa, frignona e perfettina delle sorelle, babbo desse quasi sempre ragione.


Dieci a zero per me!
"Spermatozoo!"
- ... "Eh?"
"Ho detto che sei uno spermatozoo! Uno spermatozoo, spermatozoo, zoo, zoo."
Ripete questa lunghissima, assurda, misteriosa parola sillabandola, per farmela sentire con chiarezza.
"Sper... ma ... to... zoo!" e qui una risata, anzi due, la sua e quella di mio fratello. Due boccacce sguaiate si spalancano di fronte ai miei occhi fissi sul pavimento. Mi dondolo avanti e indietro...

Lui è Giammarco: ha due peletti di barba che ai miei occhi lo fanno apparire quasi un extraterrestre.
Sta seduto sul letto di Francesco che è lì accanto. Poco più in là c'è anche il mio letto, il mio comodino e il mio pezzo di camera che condividiamo. La regola della camera è semplicissima. Il suo spazio è solo suo e per me è divieto di accesso. Il mio spazio invece non esiste e quando lui invita gli amici, sempre maschi e sempre grossi e sempre sgradevoli, io non so proprio dove trovare pace.

Se almeno non mi vedessero... invece mi vedono, o addirittura mi cercano, per mettermi in soggezione. Parlano, ma non capisco mai di cosa. Giocano, ma mai come piace a me, che ho la mia bambola con il cappottino rosso e la pettino e la cambio e le parlo con una vocina premurosa e carezzevole. Anche quando si siedono sul letto o sul divano, sprofondando pesanti fino al pavimento, non mi somigliano affatto. Se fanno merenda sbriciolano, se scendono le scale rimbombano come elefanti e se accendono la televisione mi chiudono fuori.

Comunque, io non ho idea di cosa sia uno "spermatozoo": è la prima volta in vita mia che lo sento. E' di certo un'offesa, a giudicare da come me la sparano in faccia, ma perché non devo dirlo a babbo?
Non glielo dire! Hai capito? Non fare la spia! Non ti ci provare... oh
Francesco, diglielo anche te alla tu' sorella! -

Intanto babbo mi ha chiamato, perché vuole un caffè. In un momento i due sgangherati cambiano espressione. Gli occhi mi fissano concentrati, quasi in allarme. E' differente anche il tono della voce e non ridono più.

- Babbo! Che vuol dire spermatozoo? -
- E' il nome del semino che fa nascere i bambini. Perché me lo chiedi?
- Me lo hanno detto quei due, di là... -

Quando sono rientrata in camera, si sono girati dall'altra parte, poi se ne sono andati e mi hanno lasciato in pace per tutto il pomeriggio.
Francesco ci riesce sempre, a farmi sentire in colpa e fuori posto. Babbo però mi difende e mi conforta sapere di essere quella che ha ragione.

Sei stato geloso?
E oggi? Magari un po'?
O ancora tanto?
Fratellone grande grande.
La prima volta che ho sentito il terremoto e ero in salotto con te, alla televisione, non ho avuto paura.

Nessun commento:

Posta un commento